Il Vescovo ha ricordato che il ruolo del catechista non è quello di preparare ai sacramenti, che sono un segno e un dono, ma di favorire l'incontro personale con Cristo nella comunità dei credenti. Attraverso l'esempio l'adulto deve testimoniare che Cristo è il fondamento, centro, obiettivo, fine della propria vita, colui che dà senso, e che tutto quello che si fa è nel suo nome.
La proposta per i bambini e ragazzi dagli 0 ai 18 anni è articolata in quattro tappe:
* 0/6 anni = battesimo, scuola dell'infanzia, incontri post battesimo....
* 1^/3^ elementare = primo annuncio anche insieme ai genitori (segno della croce, memoria del proprio battesimo, conoscenza della Chiesa edificio...)
* 3^ elementare/3^ media = 2 possibili percorsi, quello applicato fin'ora che prevede la prima comunione in 4^ elementare e la cresima in 3^ media (con la faticosa gestione dei ragazzi e spesso la crisi dei catechisti) oppure la cresima in 5^ elementare (senza messa) e la prima comunione in 1^ media, riportando l'Eucaristia al culmine dell'iniziazione cristiana
* dai sacramenti ai 18 anni = esperienze di convivialità, caritative, di crescita affettiva, di esperienze nella comunità... fino alla professione di fede solenne a 18 anni durante la messa per entrare a pieno titolo nella comunità, attraverso una partecipazione libera e gratuita perché la comunità è attrattiva e accogliente.
Di fronte allo scoraggiamento degli adulti, il Vescovo ha ricordato l'immagine della tempesta sedata da Gesù: anche se non conosciamo l'altra riva verso cui siamo diretti, Gesù è nella barca con noi!
Come il buon seminatore della parabola, il catechista/educatore sa che ci sono vari tipi di terreno, però il suo compito inderogabile è di seminare, con la consapevole serenità che il risultato non dipende da lui ma dall'azione della Grazia.
A seguito di alcune domande il Vescovo ha aggiunto che di fronte a dei compromessi necessari (come ad esempio gli incontri di catechismo quindicinali), non si deve pensare che la comprensione della vita cristiana passi solo dal catechismo: la formazione dei ragazzi avviene attraverso il clima generale, e il problema è proprio fornire una via unitaria. Riguardo alla difficoltà di avvicinare i ragazzi alla preghiera, il Vescovo ha indicato che l'adulto deve avere per primo fatto esperienza di preghiera, in cui sono indispensabili le componenti del fare silenzio e dell'ascoltare. È una cosa che si apprende gradualmente e nella quale i ragazzi vanno affiancati per condividere insieme il momento di preghiera.